Ho accennato, qualche post fa, al problema dell’unità della Gi.Fra.
Si tratta di una questione che mi sta molto a cuore e che ha occupato gran parte dei miei pensieri dal 2001 al 2004.
La questione è molto complicata e prometto che la spiegherò nella maniera più semplice possibile in un futuro post, ma per il momento temo che l’oggetto del contendere rimarrà oscuro ai più.
Nell’ottobre del 2004 ho preso atto della sconfitta.
Di fatto i miei fratelli della Gioventù Francescana avevano deciso che il problema non li riguardava, i frati della Provincia Picena, per paura di perdere il controllo della Gifra e qualche possibile vocazione non hanno mai fatto mistero di non volere l’unità, i terziari si sono sempre mantenuti sulle posizioni del centro nazionale, con poche concessioni.
Tutti quanti insomma ignoravano le forti voci del buonsenso e della Chiesa che chiedono all’unisono l’Unità.
Nello stesso tempo il mio lavoro ha iniziato a pretendere porzioni sempre più grandi del mio tempo. Così mi sono messo il cuore in pace ed ho iniziato a non pensarci più.
Finalmente sabato sera mi sono incontrato, con molta gioia, con una ex gifrina, ora terziaria, che ha portato la sua fraternità locale nell’OFS unitario.
Noemi e gli altri mi hanno rassicurato e dato coraggio. Da oggi sono di nuovo pronto a fare tutto quello che è necessario per combattere lo scandalo della divisione.
Non ci avete capito niente? Mi dispiace, ma io avevo bisogno di scriverle queste cose.