Qualche giorno fa, dopo una cena con alcuni amici ho rivisto Sin City, lo splendido film tratto dall’omonimo fumetto del geniale Frank Miller, in una maniera non proprio ortodossa, ma decisamente bella. No, niente di così banale come un DivX scaricato da emule. 🙂
Le mie impressioni:
I miei amici hanno apprezzato soprattutto la quantità di violenza, quasi caricaturiale, presente. Non uno splatter, la violenza è portata talmente al limite da non essere più percepita come relae.
Io credo che la forza delle storie e dei protagonisti del film non sia questa.
Ogni personaggio è mosso da una passione, buono o cattivo che sia. Ma è l’amore la passione che permette ai protagonisti delle varie sequenze di trionfare, di superare ogni ostacolo e raggiungere il loro obiettivo.
Conseguire una vittoria che è solo temporanea, perché poi, l’immenso male di Basin City, detta Sin City, città del peccato, richiude lo squarcio di speranza ottenuto con sacrifici altissimi.
Ma anche a Sin City la speranza e soprattutto l’amore non si spengono mai.
E gli amori di Sin City sono fortissimi, combattono e vincono contro tutto e tutti, contro la differenza d’età, contro anni di prigione, contro le convenzioni e le convenienze. E per amore gli eroi di Sin City sono pronti a sacrificare tutto, anche la vita. Ma questi amori permettono di compiere imprese di un’eroismo incredibile, quasi caricaturiale, come la violenza di questo film.
Ma a questo punto non importa più quanto la storia sia poco credibile, ormai lo spettatore c’è in mezzo e non se ne può andare.
Un solo amore non è bello e puro come gli altri a Sin Sity. E’ quello di Dwait per la Ava, in una storia cronologicamente precedente il film. Ed è anche la mia storia di Sin City preferita.
Accanto al rammarico per non averla vista nel film c’è la speranza di vederlo in un ipotetico Sin City II, una donna per cui uccidere…
PS: Non è che non mi sia piaciuta Jessica Alba di cui tutti parlano, anzi!