Se ieri sera, grazie al mio lavoro di giornalista-fotografo-editore-venditore, siedevo nella giuria di un concorso di bellezza a fotogrfare splendide ragazze, oggi pomeriggio mi son ritrovato sulla scena di un brutto incidente mortale dove ha perso la vita un uomo di 45 anni.
Sono tante le sensazioni che si provano in uno scenario come quello di un incidente mortale. L’atmosfera è quasi inreale, si parla poco, lo stretto necessario.
Il dolore di parenti e amici capitati sul posto, l’imbarazzo delle forze dell’ordine che devono comunicare la notizia… il cellulare di chi non lo userà più che squilla, qualcuno chiama stanco di aspettare per un appuntamento che non ci sarà più…
Ed io li in mezzo, a scattar foto e a raccogliere informazioni, con discrezione, tanto rispetto e moltissima pazienza, mi sento davvero fuori posto.
I miei colleghi, che fanno questo lavoro da anni, sono più sciolti, si fa l’abitudine a tutto, anche alle tragedie. Ed a ogni schianto mortale mi sento sempre più come loro.
Perché sono li? Per far fare qualche click in più al mio giornale online? Ne farei volentieri a meno!
Per dovere di cronaca? Perché mi hanno chiamato e si aspettano che io vada?
Non lo so nemmeno io.
Però spero che vedendo le foto chi mi legge impari ad allacciare le cinture, ad indossare il casco e a limitare la velocità.
Io, dopo aver visto e fotografato la scena di un incidente, ho reso il mio stile di guida più sicuro.
Ecco una foto anche per voi, spero che serva a qualcosa.