La vacanza sulla neve è stata molto bella. Per alcuni giorni ho anche sincronizzato il mio orologio biologico su orari da comune mortale.
Da un lato ci sono stati tanti bei momenti coi tre nipotini e la mia famiglia, dall’altro c’è stato tantissimo sci, col mio pazzo maestro Lukas (che nell’ultima foto potete vedere mentre cade durante un fuoripista) e gli altrettanto pazzi compagni di corso.
Da non dimenticare il museo ladino (chiuso) e soprattutto la mitica piscina calda all’aperto in mezzo alla neve.
Nella prima foto mi vedete durante una gara di sci in cui ho ottenuto risultati molto scarsi. La seconda invece è stata scattata alle nuvole dall’alto verso il basso: sembrava di stare in paradiso.
La fiera del gelato è un evento grandioso. Non si può entrare se non si è operatori del settore e nonostante l’ingente quantità che consumo costantemente che fa di me un benemerito della categoria siamo riusciti ad entrare solo grazie agli accrediti stampa.
La prima parte, quella visitata la mattina, si occupava di pane e dolci. Non siamo riusciti a scroccare nulla se non qualche pezzettino di cioccolato. Sconsolati ci siamo spostati verso gli immensi capannoni dei gelati, dove la musica è cambiata.
Per pudore taccio sulla quantità di gelato ingurgitato aggratis. Almeno 30-40 gusti diversi ciascuno.
Tra i miei preferiti mandarino, mela verde, gli intramontabili pistacchio, stracciatella e cassata. Ma come non citare anche il gelato alla birra, al riso, al prosecco, al tè verde…
Meglio evitare invece la violetta.
Per smaltire l’abbuffata sulla via del ritorno Gianlu, Marty ed io ci siamo cimentati in una camminata sul lungomare di Rimini tutt’altro che tranquilla: una disperata corsa contro il tempo per non perdere il treno. Ha vinto il tempo.